Russula vinosobrunnea (Bres.) Romagn.

Cappello di 5-10 cm. di diametro, inizialmente convesso e poi espanso, accidentalmente inciso da profonde fenditure, cuticola opaca di colore rosso-porpora rosso-vinoso; il bordo intero carnoso e non scanalato può presentare delle finissime marezzature.
Le lamelle a lungo biancastre diventano infine gialle.
Il gambo è cilindrico, robusto, pieno, relativamente corto, di colore biancastro, solitamente macchiato di rosa-rosso verso la base.
Carne di buon spessore, bianca, di sapore dolce in tutte le sue parti, odore leggero gradevole. Macroreazioni: 1) rosso vinosa al fenolo 2) rosa-arancio al solfato ferroso 3) verde-azzurra al guaiaco.
Sporata gialla, circa IVc del codice Romagnesi.

MICROSCOPIA:
Spore subovoidali, misure rilevate comprese tra 7.80-9.10 x 6.60-8.00 µm., verrucose, verruche alte 0.8-0.9 µm, debolmente crestato-connesse a formare delle linee di connessione poco ramificate, mai organizzate in un subreticolo e tantomeno in un reticolo vero e proprio a maglie chiuse. Tacca soprailare amilode.
Cuticola formata da peli cilindrici ottusi, banali e da lunghe ife articolate a parete ispessita, larghe 4-8 (10) µm, a contenuto non rifrangente e paragonabili per morfologia ad una sorta di ife primordiali "non incrostate" (Sarnari).

Note. Nell'ambito delle Olivaceinae, può essere scambiata con 1) R.olivacea la quale solitamente preferisce altri habitat ( Faggio, essenza arborea assente in Sardegna) e microscopicamente comunque presenta robuste verruche isolate e senza connessioni 2) R.alutacea è simile, ma solitamente manifesta una ormentazione sporale piu' accentuata con formazione di un reticolo anche a maglie chiuse.

Habitat: bosco di Quercus ilex e Quercus pubescens.

Ritrovamento in provincia di Oristano.

Commestibile dopo cottura. Ingerita cruda o poco cotta può risulare tossica (sindrome gastrointestinale).