Tubaria hiemalis Romagn. ex Bon

Nome corrente:
Tubaria furfuracea (Pers.) Gillet

Descrizione:
Cappello: 1.5-2.5 cm, inizialmente convesso, poi appianato, di colore bruno-ocra, bruno-rossastro, igrofano, ricoperto da residui di velo crema-biancastro.
Lamelle: rade, larghe, adnate o un po' decorrenti, concolori al cappello.
Gambo: lungo 2-5 cm, largo 0.2-0.4 cm, concolore al cappello, con piccole fioccosita' biancastre del velo, sovente bianco bambagioso verso la base.
Carne: rossastra, senza odore e sapore particolari.
Sporata bruno-ocracea in massa.

Microscopia:
Spore ellissoidali, subamigdaliformi, lisce, con parete sottile e contenuto vacuoliforme, misure rilevate 6.91-8.72 x 4.59-5.31 micron.
Basidi claviformi, in prevalenza tetrasporici. Cheilocistidi piu' o meno cilindracei, con apice dilatato ma poco globoso (o capitulato) nella presente raccolta.

Note. Specie molto somigliante e' Tubaria furfuracea (Pers.: Fr.) Gillet che solitamente ha crescita in un periodo piu' precoce e cheilocistidi da lageniformi a piu' o meno cilindrici. Secondo Autori le due entita' sono considerate conspecifiche.
Tubaria romagnesiana Arnolds, anch'essa simile, sinonimizzata con Tubaria furfuracea, ha spore piu' piccole.
Per l'abbondanza dei residui velari si puo' pensare anche a Tubaria conspersa (Pers.: Fr.) Fayod, la quale tuttavia ha differente morfologia dei cheilocistidi (claviformi in prevalenza).

Habitat: in un sentiero sterrato al bordo di un bosco misto di latifoglie (Quercus ilex, Eucaliptus sp.), in tardo autunno.

Ritrovamento in provincia di Carbonia-Iglesias.

Non commestibile.