Russula acrifolia Romagnesi

E' una delle cosiddette Nigricantinae sez. Compactae abbastanza frequente nelle leccete isolane e che presenta solitamente un cappello di colore brunastro, bruno-rossastro, bruno-rossiccio, piu' pallido verso il bordo. E' specie di dimensioni medie, con diametro del cappello di 6-9 cm.
Lamelle discretamente fitte e intercalate da lamellule, biancastre con tendenza ad arrossare e poi imbrunire allo sfregamento.
Gambo robusto, cilindrico biancastro, anch'esso arrossante e poi imbrunente alla manipolazione.
La carne e' consistente, inizialmente biancastra, tende presto a chiazzarsi di rosso ed infine ad annerire. Il sapore delle lamelle e' tipicamente molto pepato come anche la carne ma un po' meno. L'odore e' complesso difficile da definire, ma gradevole. Le macroreazioni sono: 1) positiva al guaiaco ossia subito verde-azzurro 2) torpida verdastra al solfato ferroso.
Sporata bianca, Ia codice Romagnesi.

Microscopia:
Spore subovoidali, misure rilevate comprese tra 7.04-8.94 x 5.86-7.00 micron, verrucose con verruche alte massimo 0.4-0.5 micron, crestato-connesse a formare un reticolo irregolare, ma anche con maglie chiuse. Tacca soprailare liscia, non amiloide e poco evidente.
Cuticola formata da 1) peli cilindracei ad apice ottuso larghi 3.23-4.01 micron, e da 2) dermatocistidi cilindracei larghi 4.63-5.78 micron ad apice solitamente bifido.

Note. Tra le specie simili con cui e' piu' facilmente confondibile, per l'habitat di leccio e la simile microscopia, e' da considerare secondo me Russula fuliginosa, la quale tuttavia e' specie meno frequente, ha lamelle di sapore pepato ma carne dolce e direttamente annerente, senza preliminare arrossamento.

Habitat: sopratutto Quercus ilex.

Ritrovamento in provincia di Oristano.

Non commestibile.